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Laboratorio sulle Trasformazioni Sociali - CAMBIO

Risorse umane e formazione

 

Il problema. Se appare rilevante prendere in esame le trasformazioni che negli anni recenti hanno riguardato il lavoro e l'impresa nel quadro della società neo industriale, l'analisi si focalizza sull'emergere dei nuovi modelli scaturiti dalla crisi del sistema fordista e, in particolare sulle forme di labour involvement, ovvero di ricerca del coinvolgimento e della valorizzazione del lavoro umano nel processo produttivo attraverso l'uso di risorse quali la collaborazione, il clima relazionale, la fiducia reciproca tra le parti. La rivalutazione del 'capitale umano' porta a considerare sotto una nuova luce il tema della formazione, tema che ha assunto un'importanza strategica sia come strumento di politica attiva del lavoro sia come fattore di sviluppo della cittadinanza e che oggi viene inteso nei termini più ampi di life long learning. Una crescita culturale continua è indispensabile per garantire l'impiego ottimale del fattore umano nell'interesse sia aziendale che di tutela dei singoli individui: migliorare la professionalità dei lavoratori agevolandone l'adattamento costante alle esigenze tecnologiche e produttive, consentire il rientro nel mercato del lavoro di forze espulse per carenza di qualificazione, costituiscono finalità fondamentali perseguibili attraverso programmi di formazione continua che con ritardo sembrano essere stati realizzati nel nostro paese e, di conseguenza, devono essere analizzate con particolare attenzione.

 

L'approccio seguito. La chiave interpretativa ruota intorno all'esigenza di dipanare alcuni interrogativi di fondo emersi nell'analisi del tema della formazione. Si ha la sensazione che procedere sia nelle riflessioni teoriche che nelle prospettive di ricerca, limitandoci a riconoscere l'importanza della formazione come dato di fatto non porti a molto, mentre riteniamo utile un'operazione di ripensamento "scientifico" su questo tema. In effetti, gli studi e le ricerche sembrano aver concentrato l'analisi su riconoscimenti enfatizzati nei confronti della formazione senza tuttavia interrogarsi troppo su chi chiede - come e perché - formazione, ovvero sugli individui. La nostra attenzione intende focalizzarsi su altri percorsi di analisi e ricerca scientifica nella direzione di una sociologia interpretativa e comprendente, ripensando all'utilità di un approccio quale quello interazionista, filone sociologico che può "illuminare" lo studio di questo tema e portarlo ad una migliore possibilità di comprensione ed interpretazione (ad esempio, dei fenomeni legati all'offerta e domanda di formazione, della predisposizione di specifici interventi e degli stessi processi formativi).

 

Le metodologie. E' necessario indagare sui processi di apprendimento, quindi sull'azione in quanto tale e sui soggetti che la realizzano con un approccio induttivo, nel quale la comprensione e le spiegazioni vengono indotte dai dati con cui il ricercatore lavora. Per far ciò l'approccio scientifico deve partire dall'esame del mondo empirico. E' importante rovesciare l'ottica, e cioè sviluppare teorie come fatti derivanti da ciò che si è riscontrato attraverso una costante osservazione della realtà. Appare necessario lo studio dei processi grazie ai quali l'individuo definisce il mondo dall'interno e identifica la propria realtà oggettuale attraverso l'adozione di tecniche tipiche della sociologia qualitativa: osservazione partecipante, case studies, interviste in profondità.

 

Le ricerche in corso. Gli sviluppi recenti della formazione continua in Francia e Italia tra apprendimento organizzativo e diritto individuale al sapere: indagine comparata sulle attività di formazione continua realizzate in due imprese bancarie in Ile de France e in Toscana (2009-2010).

 
ultimo aggiornamento: 22-Gen-2011
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